Tra ruderi spersi di supertizioni utopiche


«…ma come mai non reggi proprio l’allegria?»

Il mio sguardo si fermò su di lei, la scrutai quasi fosse un oggetto buffo e saggio, una di quelle bocche della verità di cartapesta che trovi in giro. Banale se ci si passa davanti, ma fa sempre un certo effetto se la si guarda con maggiore attenzione. E se si gode di una discreta dose di fantasia e estraniazione dalla realtà, vi si può intravedere una certa monumentalità, l’ampiezza di un oggetto fonte di venerazione nelle epoche passate. Continua a leggere “Tra ruderi spersi di supertizioni utopiche”

Un atto di lucida pazzia


Questo colore dello stesso colore sporco di sangue rappreso e squallide utopie.

Sento scorrere, come fosse fuoco, il metallo sciolto. Mi attraversa per un attimo l’avambraccio ricadendo nella vasca di fusione. A pochi metri l’acciaieria è in funzione, le bolle che crepitano esplodendo sono una minaccia. Mi ricordano che ci sarà sempre del metallo pronto per essere gettato sulla mia pelle. Il rivestimento in fogli di alluminio sul mio braccio serve ad evitare un contatto diretto, evita che io muoia.

Non gli serve una morta, hanno bisogno di una bocca, hanno bisogno di parole.

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Festando 2011 – Vita di Giano Rampini – 9 Luglio 2011


L’artista Francesca Tozzi ha letto in pubblico, al festival culturale “Festando” organizzato dalla’associazione inArte, il mio racconto inedito tratto da Vita di Giano Rampini”.

Una camera, diversa dalla precedente, un grande letto su cui riposano due corpi.

Beatrice si tira su dal letto in cui è inghiottita. Si ritrae, seminuda, dalle lenzuola invitanti facendo leva con le mani, sentendosi richiamata dalle muse. Senza badare al suo abbigliamento si dirige allo specchio.

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Sul tetto – brano tratto da “recc” (l’ultimo romanzo che sto scrivendo)


C’è chi guarda. Bisbiglia da fuori la vetrina mentre io, armato di coltellino e chiodi, sfibro le tele. Non sradico solo il colore, ma riporto all’origine il materiale stesso fino alla tessitura, al filo.
Quei volti, quei tramonti tersi o tempestosi, rispecchiano una …… non più esistente.
In molti avevano descritto momenti simili nei loro libri, in passato andava addirittura in voga una serie di collane che presumevano un repentino stravolgimento delle sorti. Eppure non c’era stata nessuna tragedia, nessun conflitto.
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violettata


Violettata è un'opera frutto della collaborazione Elisa Mearelli  volendo essere più precisi, è una riflessione-commento ispiratami da tre bei quadri di Elisa L'opera è stata poi esibita nel suo complesso durante l'esposizione per la  Decrescita organizzata dal gruppo Saltatempo          Una donna. Come una bambola rinsecchita. Bionda, doveva forse essere bella? Dietro ci sono macchie scure sul muro violaceo. Ha uno sguardo sbilenco, la bambola, e un braccio sgorbio. Troppo lungo l’avambraccio, troppo adulto quel viso da bimbina. Il basso è sempre lo stesso, una devastante ragnatela di quadrati. Bianco e nero, come una vertigine, come l’interminabile conflitto su … Continua a leggere violettata

Andare oltre – contiene il racconto Altri tempi


C’era una scusa curiosa che si usava quando eravamo giovani.
Quando una donna era quella che sposavi, e l’accettavi, e non pensavi più che ci potevano essere donne migliori di lei. Quando non avevamo bisogno di reti per sentirci parte di un gruppo e si era meno soli e più sereni. Quando le storie non le vedevi davvero, ma te le immaginavi nei racconti accanto al fuoco. Continua a leggere “Andare oltre – contiene il racconto Altri tempi”

(BISLACCO TEMPO A SCATTO) – MEMORIE, pubblicato sul sito di Intercom


<Scriverò fino a quando avrò fiato, continuerò a estirpar’idee dal nulla. Le piglierò con le tenaglie per dar loro luce. Le farò nascere. Esse sono la mia vita. Ora che mi spengo, ora che mi addormento con il dubbio di un non-risveglio. Adesso posso solo prepararmi al meglio. Fino al fondo dei miei giorni…> Sento cedere la penna ed il cuore rallentare, un freno alla vita.   Memorie da rivivere come fantasma nella pelle dell’osservatore…. un altro effetto di questo roteare di tempo. Mi ha preso e respinto indietro. Con un battito d’occhi son tornato. Ho attraversato a ritroso… Il … Continua a leggere (BISLACCO TEMPO A SCATTO) – MEMORIE, pubblicato sul sito di Intercom

ma porc… – brano tratto da “Reflex”


Ma porco… ma come si fa a gi’ girando per di qua. Nevica  sempre, nevica che la mandi giù. Me li vuoi proprio strappare dalla bocca i bestemmioni! E così nevica e io, neolicenziato di nuovo in cerca d’impiego. Un impiccio da niente…. Ecco ora so cosa si prova a traballare sul lavoro. Ma me ne frego, e imparo. Lo dice anche Kintaro, imparo, imparo, imparo. Le difficoltà della vita rendono divertente il tutto. Peccato solo che ancora non ho raggiunto lo status di santone e non riesco a non pensare al mazzo che mi dovrò fare, alla pressione dei … Continua a leggere ma porc… – brano tratto da “Reflex”

Prima del lungo viaggio -arrivando in trincea(1)-


Prima del lungo viaggio Il deserto arido scorreva veloce dal treno. Identico passava, bruco lungo e molle, sulle distese spoglie. Il mare di sabbia che s’incideva sulle pupille dei suoi occhi è nulla. Altre immagini lo attraversavano. Immagina che lo portano. Da prima il grigiore, squallido protrarsi di ora in ora. Il fissarsi su argomenti. Il protrarsi, l’insistere su di una sensazione così vibrante. Le due donne della sua vita. La Nera Signora e Airin. Parti vitali delle sue due vite. Il prima e il dopo. La Bella Dama, colei che lo aveva trascina in un luogo spento. Raccolto nel … Continua a leggere Prima del lungo viaggio -arrivando in trincea(1)-