POLMONI IN CONTRAZIONE, pubblicato su Il Progresso (23.02.2005)


Uscendo per Fabriano provo la sensazione di una placida attesa. Si attende la mostra, l’arrivo –o il ritorno- del Gentile. Si spera nella sua benevolenza e nella generosità dei turisti. Ora che la metalmeccanica è in crisi, la città è un enorme polmone. Prende fiato in attesa di aria migliore. Forse le grandi opere di strade e gallerie non serviranno a molto se le aziende se ne vanno. Nessuno lo dice ma molti lo temono. Non per l’inutilità delle strade, cosa importano le questioni morali quando non si ha un lavoro? Perché dividere il salario ed i servizi (pagati dagli … Continua a leggere POLMONI IN CONTRAZIONE, pubblicato su Il Progresso (23.02.2005)

Inconsistenze [n°07] – brano tratto da “reflex” – illustrazione Stefano Ramadoro


Mal di testa e nevralgia, sintomi di un post-sbornia.             Non c’è male, davvero non vedo nulla di male nell’annegare il mio sangue nell’alcol. Oggi, tu mi hai dato una spinta. Mi stai reggendo solo col tuo pensiero fermo nella mia mente.                         È per questo che non vale la pena buttare le carte, esce sempre una donna quando meno te lo aspetti.                                    È così, e merita di essere descritto questo momento.             La testa bussa, la testa duole, continua a sbattere sulle persiane, fuori tuona. Sta così, sta in questo l’arte dello scrivere? l’aspergere parole come odori di … Continua a leggere Inconsistenze [n°07] – brano tratto da “reflex” – illustrazione Stefano Ramadoro

Frazioni di pensiero [n°13] – brano tratto da “Parole illustrate”


A mo’ di spiegazione Mi fa piacere di tanto in tanto rintruffolarmi nella rubrica cui ho dato voce. Così, con qualche sprazzo d’emozione riversa tra le righe.     FRAZIONI DI PENSIERO   Mi trovo immerso  nel mezzo di un barcollante futuro ubriaco di sogni e stralci di speranze.             Economia, scienza inesatta, schema rigido affisso all’uomo.                                                Come se i numeri potessero spiegare i desideri umani e i suoi bisogni. Come attribuire valore ai sogni, necessità intangibili dell’animo. Studio economia e rifuggo nella letteratura. Tra i vicoli vedo sorgere il mattino riflesso nel chiarore paglierino del vino … Continua a leggere Frazioni di pensiero [n°13] – brano tratto da “Parole illustrate”


Laura… di niente, a me diverte spiattellare ai quattro venti la mia vita, anche se… credo che ricostruire tutti i brandelli in cui la spezzetto non sia una cosa facile, per chi non mi conosce.   Proprio ieri ho risposto ad un editore, spiegandogli questa mia particolarità nella scrittura. Il suddetto, ( o meglio, chi ha realizzato la scheda di lettura del mio romanzo) ha definito Ben  (il protagonista del romanzo) “un ragazzo interessato alla psicologia”. Il che mi ha fatto sobbalzare incredulo. Però i miei scritti son così, non posso farci nulla. Vagano nella mente del lettore e germogliano … Continua a leggere

senza un titolo


Avrei voluto tenerlo per un poco. Aspettare che il racconto non si dilegui dalle vostre attenzioni. MA non posso non buttarle via queste parole. E quelle che verrano. Sì, perché questi sono due, e l’ultimo l’ho scritto ieri, o forse un giorno prima. Due diversi. Due vicoli, il vicolo su cui scorro lo sguardo ogni volta che scendo da quelle scalette. Ho visto un film, oggi. Un film in cui chi vinceva alla fine, era una puttana (doc). Una di quelle che se la fa con il bandito e il pulotto che l’insegue. Una di quelle a cui basta gridare, … Continua a leggere senza un titolo


Oggi, giornata da Risiko. Ero lì che tiravo il dado, uno dietro l’altro… Sarà perché perdevo, sarà la telefonata con Chiaretta. Simile alla conversazione avuta tra i monti con la mia sorellona Laura.    Spezzatto del dialogo con Laura Mi sforzai di evitare di trasformare la conversazione in una seduta da psicologia.        In fondo è scorsa bene la giornata su monte di S.S. Quella passeggiata tra le foglie decadute, quei passi sospesi al limite di un precipizio. Gli alberi in attesa di liberarsi delle carcasse giallastre che li coprivano. E le foglie indecise tra il resistere e o il … Continua a leggere


Una mia amica francese un  volta mi disse di aver dato un pugno ad uno specchio. Certo doveva essere parecchio cabreada. Però dev’essere un bel modo di sfogare la propria rabbia. Io non posso. Ci tengo troppo allo specchio della Guinnes che ho in camera. E lo specchio del bagno è troppo grosso. D’altro canto ci sono le finestre… ma poi rischi di rimanerci appiccato con tutto il braccio. E poi mi fa schifo il sangue. Più o meno mi da fastidio da quando mi misi i punti alla gamba. (i sedili dell’auto di mia madre erano quasi interamente ricoperti … Continua a leggere

Giornata sì


Oggi sembra proprio una giornata sì. Anche se non sono riuscito a fare le copie del manoscritto per inviarle ad un paio di case editrici, sembra che il mondo ruoti per il verso giusto.   Dovete sapere che sono stato segnalato (non premiato) ad un concorso di letteratura di ambito nazionale. Finalmente un mio racconto (o meglio, una mia lettera d’amore) sarà pubblicato. Ma non è questa la grande notizia. Le cose più grandi vengono dalle persone, non dagli oggetti. E un libro resta un oggetto, per quanto ammirevole sia. Ma è stato radioso sentirsi commentare a quel modo. Essere … Continua a leggere Giornata sì


Cade in pioggia. L’acqua sgretola le montagne e attecchisce al terreno. Lo nutre. Lo sfalda. Dopo aver visto tanta certezza nel sentenziare morte, credo che davvero il diavolo detenga l’acqua santa. L’abbiamo concessa noi ai nemici. Gli unici nemici, quelli che son antagonisti di se stessi. Quei lombrichini tristi che tengono in pugno le sorti di tutto il globo. Io ci credo, non volevo crederci, ma certi pezzi caduti giù dritti sulla scacchiera… Senza sbilanciarsi, senza ondeggiare, come fossero stati sbudellati dal di dentro. In briciole, difronte gli occhi di gente attonita che ne ha respirato le polveri e morirà … Continua a leggere


Certe cose mi sfuggono, tutto mi sfugge. Davvero. Quel biglietto sul tavolo dell’arci, ad esempio. Con tutte le cose che ho scritto di lei, quel biglietto… Due parole in croce senza capo né piedi; né stigmate, senza sangue, senza palpitazioni e cazzate varie… non valgono un acerbo frutto essiccato. Davvero, è talmente stupido quel che c’era scritto. Perché gli ha dato tanto peso in questa notte bella e profonda e arguta?   La stessa notte, in cui mi ha incontrato io scrivo, non sarebbe uguale altrimenti. Da qualunque dimensione tu provenga, mia lettrice, in qualunque tempo tu troverai e legga questo … Continua a leggere